ORARIO: 14.30 – 16.00
SEDE: Aula 03 – Edificio U7 (Via Bicocca degli Arcimboldi 8)
ISCRIZIONI: link al form 
EVENTO ANCHE IN MODALITA’ ONLINE: link per il collegamento

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PRESENTAZIONE
La vita delle famiglie contemporanee è ibrida. I social media sono entrati nella quotidianità – chi non ha un gruppo “family” in Whatsapp? E chi ne fa parte? Riflettere sui confini della “famiglia” è un primo passaggio per non dare nulla per scontato. Come ogni pratica o oggetto condiviso, i nuovi media plasmano comportamenti, identità, desideri e possibilità. La pedagogia della famiglia studia come evolve la vita familiare, che cosa impariamo interagendo con le persone care, anche attraverso la tecnologia.
Nuove parole nascono per definire le interazioni nella coppia, tra genitori e figli, con i nonni. Ad esempio, un genitore fa sharenting quando condivide online immagini e storie dei propri figli. Ci piace? Ci disturba? Pensiamo che sia giusto o sbagliato?
La ricerca non stabilisce che cosa si deve fare, ma indaga i fenomeni. Ecco perché nel corso invitiamo gli studenti a fare ricerca: etnografia online, analisi di siti web e piattaforme, allestimento di contesti performativi per studiare le famiglie contemporanee (rigorosamente al plurale). Usiamo la riflessività (critica, collaborazione, curiosità e creatività) per sfidare il moralismo familista, il mito del genitore perfetto, le regole del patriarcato, e lo facciamo a suon di canzoni, mappe del tesoro, rappresentazioni multimediali e giochi, giochi, giochi!
In questa lezione sperimenteremo insieme un gioco per riflettere sullo sharenting messo a punto da un gruppo di studenti e studentesse del corso di Pedagogia della Famiglia a.a. 2022/23. Il gioco è intergenerazionale: si rivolge a bambini, adolescenti, genitori, nonni, ma anche educatori, insegnanti, professionisti che vogliono riflettere sui propri comportamenti online..

RELATORI
Gli studenti del corso di Laurea in Scienze dell’Educazione: Dennis Bizzarro, Iga Bazydlo, Manjla Spadavecchia, Marina Cattaneo, Riccardo Antognazza
Pietro Bonanomi, narrative designer

MODERAZIONE
Laura Formenti
Davide Cino